Siria – Il Paese sempre più in difficoltà. Nuove iniziative per sostenere giovani e famiglie

(ANS – Damasco) – La guerra civile siriana rappresenta una delle peggiori crisi umanitarie del nostro tempo. La popolazione si è ridotta da 21 milioni a 17 e oggi 13 milioni di persone hanno urgente bisogno di sostegno umanitario, compresi gli oltre 6 milioni di sfollati interni – il 28% dei quali solo nella capitale Damasco – a cui si aggiungono i 3 milioni che vivono in zone difficili da raggiungere. Da metà marzo, inoltre, il governo della Siria ha iniziato ad applicare severe misure di restrizione per contenere la diffusione di Covid-19.

Le attività in tutto il Paese sono ora profondamente influenzate da coprifuoco, dalle limitazioni ai movimenti, chiusura dei mercati e blocco dei commerci. I costi dei beni primari continuano a superare il potere d’acquisto e le famiglie siriane vivono un momento di stress economico inimmaginabile.

Agli effetti diretti della crisi economica si aggiungono le problematiche scolastiche: le scuole funzionano a singhiozzo, e gli studenti (dai bambini delle scuole primarie agli universitari) non sono attrezzati per poter seguire le lezioni da casa, e stanno rimanendo sempre più indietro negli studi.

A fronte di questa situazione, i Figli spirituali di Don Bosco in Siria, attivi a Damasco, Kafroun e Aleppo, sono ormai abituati a lavorare in condizioni di emergenza, e si sono attivati per aiutare le famiglie che, già provate da anni di guerra, si trovano ora a fronteggiare gli effetti della pandemia.

Per questo hanno istituito due diversi programmi di sostegno a chi si trova in difficoltà scolastica: uno che beneficerà 200 bambini, e un altro rivolto a 180 fra studenti degli ultimi anni delle superiori e universitari.

A questi progetti di rinforzo scolastico, se ne aggiunge un terzo, di sostegno economico, a 200 famiglie vulnerabili.

Ogni iniziativa viene portata avanti con l’obiettivo, proprio del carisma salesiano, di prendersi cura dei minori più svantaggiati e di offrire loro quelle opportunità di sviluppo che altrimenti essi non potrebbero conseguire

Perché, come ebbe a dire durante una testimonianza il salesiano siriano don Pier Jabloyan, “chi semina terrore e dolore con la guerra, è destinato a finire nella spazzatura della storia. Ma chi resta con chi soffre, sarà ricordato per sempre”.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito: www.missionidonbosco.org

Agenzia Notizie Salesiana

Salsians in Egypt and Holy Land are sharing unique spiritual times!

21 Salesians has met at the Monastery of St. Macarius in Egypt, who came from all the Salesian houses in Egypt and the Holy Land, with the presence ofr Father Jean Antonio Bonato, and the provencial Father Alejandro Leon.

To carry out the annual spiritual meditations of the, in an atmosphere of prayers, contemplation and distinctive salesian spiritual participation.

The Salesian commitment for migrants at the International “Migration and Peace” Forum

The Salesians are the children of a migrant, Don Bosco, who came from the rural area of Castelnuovo d’Asti and moved to Turin.

The first people he worked for were young migrants and the first missionaries in Argentina had to take care of Italian migrants. But above all, today, the Salesians work with and for migrants, especially children and youth, in all continents. That’s why the Salesians are taking part in the International “Migration and Peace” Forum, going on these days (21-22 February) at the Vatican.

The event was organized by the Department for Integral Human Development of the “Scalabrini International Migration Network” (SIMN) and the Konrad Adenauer Foundation.

Yesterday Pope Francis also took part. In his speech he asked people to be neighbours to migrants and he suggested four key words: welcome, protect, promote and integrate.

For their part, the Salesians Fr Martín Lasarte and Fr George Menamparampil from the Department for the Missions, had the opportunity to present the work of the Sons of Don Bosco with migrants. Migrants are the privileged recipients of the Salesian mission. Of 65.3 million refugees and IDPs (UNHCR data), more than half are minors and most of the others are also young.

In the different Salesian works – schools, vocational training centres, oratories, social works and parishes – in over 130 countries around the world, Salesians are in direct contact with around 10.6 million people, of whom it is estimated that 16% are refugees, IDPs or first or second generation immigrants.

The Salesian mission, therefore, involves about 1.7 million people “on the move”, including about 400 thousand refugees, displaced persons and asylum seekers.

Emergency operations are undertaken whenever necessary, but the priority for Salesians is the development of educational processes that, over a sufficient time, will enable migrants to enter the labour market and become members of the host society.

On the other hand, the Salesians also work to pass on to the host society the gospel value of solidarity.

They are also involved in specific initiatives against human trafficking such as those of “PARA” NGO in the Indian region, or “Stop Trafficking”, in collaboration with the NGO “VIS” in West Africa and Ethiopia.

The Salesians also drew attention to the need to strengthen and develop more systematic global collaboration with other Catholic institutions working in the same sector.